Raimondo Orsini e il conferimento della confratria

Presentazione

 

E' l'anno 1377 quando di ritorno da una crociata in territorio prussiano, un giovane guerriero balzava alle cronache. Costui venuto da molto lontano si era distinto in battaglia, tanto da essere notato dal suo comandante. Il suo nome era Raimondo Orsini, figlio di Nicola. Essendo il secondo genito della nobile casata, non avrebbe ereditato le proprietà del padre, perciò com'era per consuetudine, doveva cercare fortuna altrove.  Aveva deciso di partire per la lontana Prussia dove l'Ordine crociato dei Cavalieri Teutonici combatteva da anni le temibili tribù pagane.

 

In realtà un soggiorno in Prussia faceva parte a pieno titolo del cursus Honorum di un cavaliere, ogni cavaliere europeo aspirava a parteciparvi, e coloro che ne avevano fatto parte, esibivano con orgoglio la croce dell’Ordine e gli oggetti di pregio presi durante le razzie, fatto importante nel caso di Raimondo, allora semplice scudiero era l'occasione per ricevere l'investitura a cavaliere sul campo di battaglia. Le cerimonie d’investitura divennero una parte molto popolare  in ogni campagna crociata, appena un candidato compiva un gesto di particolare valore, veniva insignito della più alta onorificenza, con grandi banchetti in loro onore. Inoltre i dodici cavalieri più meritevoli sedevano al tavolo del Gran Maestro Teutonico, ad imitazione della Tavola Rotonda di Re Artù.

 

Raimondo divenne proprio in Prussia cavaliere, nonché confratello e familiare laico dell'Ordine Teutonico, con il diritto di portare il mantello sul quale era raffigurata la croce dell'Ordine a forma di Tau. Anni dopo divenuto uomo potente, figurò come protettore e benefattore dei Cavalieri Teutonici e si interesso alle vicende della Prussia, non si esclude che fu lui a inviare al Gran Maestro dell'Ordine la reliquia della manna di San Nicola da Mira.

 

Non si staccò mai dalla croce a tau donata dal Gran Maestro Teutonico neanche sul letto di morte.

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